L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

PER SAPERNE DI PIÙ CI SONO UNA COLLANA DI LIBRI E UN BLOG IN VARIE LINGUE…

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lunedì 30 marzo 2015

sabato 28 marzo 2015

OSTACOLI ARABI ALLO SVILUPPO ARABO, di Pier Francesco Zarcone

Il saggio che pubblichiamo, già apparso sul n. 2/2013 della rivista quadrimestrale dell'Università di Trieste Studi Interculturali (pp. 7-20), è un approfondimento specifico che può essere integrato con la lettura dei numerosi articoli di Zarcone - presenti in questo sito - sugli eventi politici e le rivolte del mondo arabo e islamico.
Si tratta del primo di una serie di testi che, apparsi sulla suddetta rivista negli ultimi due anni, saranno pubblicati sul blog di Utopia Rossa nelle prossime settimane. [la Redazione]

L'arretratezza politica e sociale del mondo arabo è nota a tutti, Arabi compresi. In questa sede ne mettiamo in evidenza due: un insospettato fattore culturale e la tradizionale autocrazia araba, insieme a una rapida sintesi sui problemi economici di quell'area.
Attualmente la situazione politica è tale che l'unico paese arabo in qualche modo definibile "democratico" è il Libano, per quanto per i nostri standard in realtà si tratti di una democrazia assai imperfetta, quanto meno a motivo dei vincoli confessionali sanciti costituzionalmente - e questo dice molto.
Se qui ci occupiamo del mondo arabo non è per semplificazione, e ancor meno per volerlo considerare esponenziale dell'Islām, ma perché il deficit democratico è principalmente arabo piuttosto che strettamente musulmano. Sarebbe fuorviante ritenere che il resto del mondo musulmano presenti le condizioni democraticamente disastrose di paesi come Pakistan e Afghanistan (sull'Iran si dovrebbe fare un discorso a parte, poiché lì, detto in sintesi, siamo di fronte a una "democrazia totalitaria"). Ci sono infatti anche dei paesi islamici che, per quanto suscettibili di un'infinità di considerazioni critiche, tutto sommato sembrano dei paradisi politici se paragonati all'insieme dei paesi arabi: si pensi alla Turchia, alla Malesia, all'Indonesia, al Senegal, all'Albania. I paesi ex coloniali dell'Africa costituiscono tutti dei casi a parte, per specifiche ragioni storiche ed etniche.
Prima di procedere, un'ulteriore avvertenza: pur essendo ormai abituale parlare di "paesi arabi", tuttavia si tratta di un'espressione erronea, giacché i popoli etnicamente arabi vivono essenzialmente nella Penisola arabica, in Giordania e in parte in Iraq. Per il resto esiste una mistura etnica tale da risultare ben più corretta l'espressione "paesi arabofoni" (circa 200 milioni di persone).

mercoledì 25 marzo 2015

VENEZUELA: LA DESAPARICIÓN DE ALCEDO MORA MÁRQUEZ, por el Colectivo Nacional Tercer Camino

Desde Mérida, reportan desaparición del luchador social (PRV) Alcedo Mora (“Batería”)

El 27 de febrero del presente año fue desaparecido el LUCHADOR SOCIAL Alcedo Mora, de 55 años en el Estado Mérida (quizás sus captores a nombre del Estado autoritario escogieron ese viernes de febrero para realizar su secuestro orwelliano y recordarnos que ellos también pueden aplastar los Derechos Humanos como lo hizo el Pacto de Punto Fijo en la primera revuelta mundial de nuestro pueblo contra el neoliberalismo, en ese día de 1989.)
Hizo previos envíos de textos desde su celular a familiares y allegados que avisaban de represalias por denuncias de corrupción en instancias oficiales. Según esos mensajes él vincula a la propia Gobernación del Estado Mérida, en la figura del Secretario de Gobierno Luis Martínez (su jefe inmediato), con esas retaliaciones (supuestamente este alto funcionario de la Gobernación le avisa de una posible detención por parte del Sebin).
Ya transcurre casi un mes de su ausencia forzosa con la denuncia de sus familiares y fuerzas sociales con las que estaba relacionado: ante la falta de respuesta de la Gobernación, su familia transmite su angustia en redes sociales y peregrina ante el Ministerio Público, la Asamblea Nacional, los organismos de DDHH, la Defensoría del Pueblo, exigiendo el nombramiento de un Fiscal nacional con competencia plena para actuar. Incluso Tarek William Saab, Defensor del Pueblo de Venezuela, anuncia en su twitter @TarekWilliamSaab: “1) Sobre el caso del funcionario de la Gobernación de Mérida Alcedo Mora informamos: nunca existió ninguna investigación judicial ni policial en su contra; 2) sobre el funcionario de la Gobernación de Mérida Alcedo Mora nunca hubo orden de captura por parte del Sebin ni otro cuerpo policial; 3) el caso de la desaparición del ciudadano Alcedo Mora esta siendo investigado por un equipo especial del CICPC que busca esclarecer el móvil”.

giovedì 19 marzo 2015

NEL 71º ANNIVERSARIO DELLE FOSSE ARDEATINE - Roma, 24 marzo 2015

Presentazione del libro:

UN EBANISTA ALLE FOSSE ARDEATINE. OTELLO DI PEPPE D'ALCIDE (1890-1944)

a Roma, via Zabaglia 27 (Testaccio, Biblioteca «Enzo Tortora»)
24 marzo 2015, ore 17

mercoledì 18 marzo 2015

CRISIS CIVILIZATORIA GLOBAL: NI YANKIS, NI RUSOS, NI CHINOS, por el Colectivo Nacional Tercer Camino

Luego de la Segunda Guerra Mundial, en 1944 las potencias vencedoras firmaron el Pacto de Yalta y el mundo fue repartido de acuerdo a sus intereses geopolíticos. Luego sobreviene el período de la Guerra Fría, que muere con la caída del muro de Berlín y la extinción de la URSS.
En la actualidad, luego de incubarse nace una nueva Guerra Fría marcada por la anexión a Rusia de Crimea, por las fricciones entre imperios, por la conformación de bloques geopolíticos de las distintas potencias con sus aliados, tomando como base lo energético (en particular la explotación de los esquistos), por el dominio del comercio global, por la crisis general financiera capitalista que lleva más de siete años (una de cuyas características es la presencia de las muchedumbres en todo el planeta, buscando salidas alternativas civilizatorias).
Todas las potencias imperiales se encuentran viviendo una sostenida decadencia por el impacto negativo que ejercen sobre la vida, la naturaleza, el trabajo, resultado de ejercer los ruinosos paradigmas de la modernidad, y China que irrumpe como nueva potencia imperial también contribuye significativamente a la crisis civilizatoria y a la nueva reapropiación del mundo que genera esa nueva Guerra Fría.
Rusia y China, en particular en América Latina y concretamente en Venezuela, han aumentado considerablemente su presencia con la anuencia del gobierno chavista, que ha creado nuevas dependencias con esos poderes imperiales, es por ello que EE.UU., reclamando su “antiguos y natural” predio de sujeción, comienza a publicar listas de corruptos y violadores de derechos humanos, y Obama acaba de apuntar la “amenaza” del gobierno de nuestro país.

martedì 17 marzo 2015

IL GIOVANE FAVOLOSO (Mario Martone, 2014), di Pino Bertelli

Il mio cervello non concepisce masse felici fatte di individui infelici.
(Giacomo Leopardi)

I. LA GOBBA DI LEOPARDI E LA TENTAZIONE DI ESISTERE

Il cinema muore di cinema, lo sanno perfino i professori universitari che dicono d'insegnarlo… ma il cinema non s'insegna, come la fierezza: si trova nella strada… i cattivi registi sono sempre superiori alle loro opere… motto di spirito: il cinema non serve a nulla, come la musica di Mozart o il coltello del Caravaggio! I talenti sono sempre compresi e prezzolati, i geni mai! Il genio comincia sempre col dolore, per questo è vilipeso, relegato nella follia o suicidato dalla società.
Il cinema è parte integrante dello spettacolo consumerista e discorso ininterrotto che l'ordine presente tiene su se stesso… è il suo monologo elogiativo, è l'autoritratto del potere all'epoca della gestione totalitaria della condizioni di esistenza, diceva… il solo artista degno di nota è quello che ha fatto della propria vita dissennata un'opera d'arte sovversiva… un mondo senza cinema sarebbe noioso quanto un parlamento senza idioti.
Il giovane favoloso di Mario Martone è un'operazione furba… a cominciare dal manifesto (brutto)… l'immagine dell'attore che interpreta Leopardi (Elio Germano) è rovesciata… la trasgressione non c'entra… c'entrano gli esperti della produzione e della comunicazione del film, che viene annunciato come un prodotto commerciale di un certo rilievo… e dato che in un paese come questo - dove il popolo è felice di essere addomesticato dalla partitocrazia (carta stampata, cinema, televisione, videotelefonia…), dalla spettacolarità demenziale di chef, calciatori, cantanti, comici e primi ministri che dissertano sulla fame nel mondo vestiti da sarti quotati in borsa… confortato dalla tristezza esultante di un papa che andrebbe protetto in un manicomio per allucinati dalla fede -… un film del genere rischia davvero di essere preso sul serio.

domenica 8 marzo 2015

MUJER EN LA AURORA DE SU PODER, por Tito Alvarado

Proyecto Cultural SUR
Festival Internacional Palabra en el mundo
Utopía Roja

Queridas Compañeras, queridos Compañeros,
les envío esta carta de marzo, pensando en el día de hoy y a la vez en todos los días del año.
T.A.

Hace mucho tiempo hacia el ayer escuché un himno canción. Era de un candidato a la presidencia, la canción decía: Mujer tu eres bandera, ignoro que podrá significar el ser bandera. Sé que estaba dicho con una carga chovinista y de desprecio por uno de los candidatos, precisamente el que yo apoyaba. El candidato que mencionaba esta canción ganó las elecciones con una votación apoteósica.

Ellos hablaban de revolución en libertad. Libertad es algo tan manoseado, con razón se dice que muchos crímenes se comenten en su nombre; revolución es un cambio radical, eso no pasó de ser un intento controlado por el imperio. Con estas precisiones quiero decir que no hubo revolución y de libertad ni que hablar. Los años pasaron, atrás quedó el gobierno y la canción. La mujer bandera fue simplemente un llamado a votar por el candidato. Las promesas se perdieron con el viento de la fría realidad.

A tantos años de aquellos hechos, lo más sabio que podemos decir es que ha pasado mucha agua bajo los puentes. Sigo sin entender eso de mujer bandera, sí constato que en tiempos de elecciones se sigue llamando a la mujer a votar, por los mismos que son responsables del descalabro. En el lugar bajo el sol de que hablo hoy, una mujer ejerce la primera autoridad, sin embrago esto no significa que para la mujer se hayan resuelto los dramas que acompañan la vida.

sabato 7 marzo 2015

LE LEZIONI DELLA GRECIA E LE PROSPETTIVE, di Michele Nobile

«Ma non posso chiudere l'argomento come se il giudizio in merito dipendesse unicamente dal rispetto di precedenti impegni o da fattori economici. Una politica che riducesse la Germania in servitù per una generazione, o che degradasse milioni di esseri umani, o che privasse di gioia un intero popolo, sarebbe da rifuggire e con paura: da rifuggire anche se fosse attuabile, anche se ci facesse più ricchi, anche se non preparasse il crollo di tutta la civiltà europea».
[John Maynard Keynes, «Le riparazioni di guerra e la capacità di pagamento della Germania» (1919), in Esortazioni e profezie, Garzanti, Milano 1975, p. 22.]

1. Per la prima volta dalla formazione dell'area dell'euro, nel negoziato tra il governo Tsipras e la troika (Banca centrale europea, Commissione europea, Fondo monetario internazionale) si sono opposte in modo chiaro due linee realmente alternative, sul piano istituzionale e del confronto fra governi. Da una parte alcuni dei governi e delle istituzioni più potenti del mondo, che da anni scaricano i costi della crisi capitalistica interamente sui lavoratori e sui comuni cittadini; dall'altro lato del tavolo, il governo di un paese devastato dall'austerità e in depressione si è fatto portavoce della necessità di provvedere urgentemente alla gravissima condizione in cui versano i lavoratori e i comuni cittadini greci. Non c'è alcun dubbio che in questa contrattazione si siano confrontate e scontrate la democrazia e la postdemocrazia, gli interessi immediati del popolo greco e gli interessi immediati del capitale europeo. Per la sua logica e per ciò che potrebbe implicare per gli orientamenti della politica economica e sociale del continente, il programma di Syriza è suonato alle orecchie delle caste politiche della postdemocrazia europea come un delitto di lesa maestà. Inoltre, la visione implicita nella proposta di Syriza è quella di un'Europa autenticamente federale; la troika, invece, intende l'unione monetaria alla stregua di un accordo di cambi fissi, con ciò minando la coesione europea.

Vista l'importanza della posta in gioco, è comprensibile che, al termine di questo primo giro negoziale, si sia scatenata una discussione internazionale intorno al tema: nella contrattazione con la troika Syriza ha vinto o perso? Capitolazione o buon compromesso? Tanto rumore per nulla o avvio di un difficile percorso di rinnovamento della politica europea?

giovedì 5 marzo 2015

MEDIOS DE COMUNICACIÓN, GLOBALIZACIÓN Y POLÍTICA: ¡LA MENTIRA AL PODER!, por Marcelo Colussi

Introducción

Según la tradición aristotélico-tomista, la realidad es una y dada desde siempre, puesta en forma indubitable a la espera de que el ser humano se contacte con ella. La realidad existe en definitiva, independientemente del sujeto que se relaciona con ella. En este marco, la verdad es la “adecuación del sujeto que conoce con la cosa conocida” (adaequatio intellectus et rei, decían los escolásticos). La cosa, la realidad, está a la espera de que el sujeto se dirija a ella para aprehenderla y conocerla, por medio de sus sentidos y de la razón. Durante dos milenios, ésta fue la idea dominante dentro de la tradición occidental. Y es la concepción que sigue prevaleciendo en el sentido común. El peso está puesto en la realidad objetiva.
Desde el Renacimiento y a partir del cambio de paradigmas que se produjo en aquel fabuloso momento histórico de la humanidad, la noción de la realidad ha variado. En el mundo moderno y dentro del nuevo ideal de ciencia copernicana, la realidad pasa a ser “construcción”; es decir, producto de la forma en que el sujeto se relaciona con la cosa. La realidad deja de ser una, única, inobjetable. Llegados al presente, con el desarrollo de un pensamiento que se descentra cada vez más de la realidad objetiva como garantía misma de su existencia dada por un ser supremo creador, con un pensamiento mucho más centrado en el sujeto, interesa fundamentalmente el proceso de “construcción” de esa realidad. Los datos de las distintas ciencias sociales y de una epistemología que rompe vínculos con la tradición aristotélica ponen el énfasis en la relatividad de la realidad: la misma pasa a ser entendida como construcción histórica y, por lo tanto, cambiante, variada, siempre relativa. El peso ahora está puesto en el sujeto y en las relaciones que establece con la cosa. Así como una botella está medio vacía o medio llena, según el punto de vista, así comienza a entenderse esta nueva visión de la realidad. La verdad deja de ser un absoluto.

martedì 3 marzo 2015

LA TRAGEDIA DI «BLASCO», di Roberto Massari

Recensione al libro di Roberto Gremmo La tragedia di «Blasco». Pietro Tresso coi partigiani nella «Montagne Protestante» e nel Meygal (Storia Ribelle, Biella 2014), apparsa in Progetto Comunista, n. 50, marzo 2015.

La tesi centrale è riassunta in quarta di copertina dall'autore/editore: «Testimone diretto dell'eccidio fu il pastore protestante Daniel Besson che nel 1992, in un qualificato convegno di studi, rivelò una circostanza di straordinaria importanza: uno dei caduti sotto il piombo nazi-pétainista sarebbe stato l'italiano Pietro Tresso. Senza saperlo, con quest'affermazione il candido uomo di Fede cancellava centinaia di pagine scritte per raccontare, senza veri dati di fatto, che Tresso detto "Blasco" sarebbe stato assassinato in una formazione di maquis da implacabili e crudeli sicari al servizio di Stalin».
Il libro però, nonostante la promessa del titolo, parla della morte di Tresso solo in poche pagine: nell'introduzione (pp. 3-20, dove si liquidano sbrigativamente quasi tutte le ricerche precedenti) e nelle pagine finali. In mezzo si aprono molte finestre che con la morte del rivoluzionario scledense (di Schio) hanno poco a che vedere.
Nelle pagine 21-92 è delineata una sintesi della sua vita politica, molto schematica, corredata però da materiali inediti (soprattutto documenti di polizia reperiti per lo più nell'Archivio Centrale dello Stato). Non vi è alcun riferimento alla mia ricostruzione della battaglia della NOI (da me premessa nel 1977 alla ripubblicazione del Bollettino omonimo); ma non vengono utilizzati nemmeno i molti dati sulla vita di Tresso contenuti in alcune ricerche più recenti, come L'informatore: Silone, i comunisti e la polizia di D. Biocca-M. Canali (2000), seguìto da tre libri del 2005: Silone. La doppia vita di un italiano di D. Biocca; L'incudine e il martello. Aspetti pubblici e privati del trotskismo italiano di E. Francescangeli (370 pp., prive purtroppo di un Indice dei nomi); Le tre sorelle Seidenfeld di S. Galli. Neanche un cenno al romanzo Il vento contro di S. Tassinari, dedicato a Tresso (2008). E comunque trascura (tranne fugaci richiami) anche lavori «pionieristici» come Blasco di A. Azzaroni (1962), ripreso in Blasco/Pietro Tresso. La vie d'un militant di A. Azzaroni-P. Naville-I. Silone (1965) e Vita di Blasco di P. Casciola e G. Sermasi (1985). Del libro fondamentale sul tema della morte - Assassini nel maquis di P. Broué e R. Vacheron (1996) - parla incidentalmente, ma solo per liquidare i racconti ivi riportati di testimoni presenti nel campo in cui gli stalinisti tennero prigionieri Tresso e gli altri trotskisti, e che molti anni dopo (nel 1991-92) hanno deciso di parlare1.

domenica 1 marzo 2015

LIU XIA - VISITING A WOMAN UNDER HOUSE ARREST (Hu Wei Jingsheng, 2012), di Pino Bertelli

Liu Xiaobo è ancor oggi uno dei più noti attivisti cinesi per i diritti umani: scrittore e critico letterario di 57 anni, arrestato come dissidente l'8 dicembre 2008 e condannato a 11 anni di carcere a fine 2009 - con l'accusa, cara a tutti i sistemi totalitari, di «incitamento alla sovversione del potere dello Stato» -, fu promotore e firmatario, nello stesso 2008, del manifesto pubblico Charta 08, in cui si richiedeva una generale democratizzazione del sistema e il rispetto delle libertà fondamentali dell'individuo. Nell'ottobre 2010 Xiaobo fu insignito del premio Nobel per la Pace: due giorni dopo l'annuncio, sua moglie Liu Xia, artista e anch'essa attivista, venne messa agli arresti domiciliari dalle autorità cinesi; da allora la donna, che soffre di problemi cardiaci, si trova confinata nel proprio appartamento di Pechino (illegalmente, non essendo stata emessa nei suoi confronti una qualsivoglia condanna).
È da questa vicenda che nacque, negli ultimi giorni del 2012, il film di Hu Wei Jingsheng - presentato da Pino Bertelli ai Festival dei diritti umani di Napoli (2013) e di Buenos Aires (2014). Questa breve opera (visibile qui, con sottotitoli in inglese) può essere considerata un samizdat cinese del XXI secolo; ed è con questo spirito che pubblichiamo la recensione scritta dallo stesso Bertelli, nella speranza che non ci si dimentichi di Liu Xiaobo, di Liu Xia e di tutte le donne e gli uomini senza nome ingiustamente reclusi in Cina, in carcere o nei famigerati laogai. [la Redazione]

Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l'azione e l'utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio.
(Pier Paolo Pasolini)

I. LA LIBERTÀ NEGATA

Il film clandestino di Hu Wei Jingsheng (o Hu Jia), premio Sakharov per la libertà di pensiero 2008, su Liu Xia, artista, poeta, fotografa, agli arresti domiciliari perché moglie del premio Nobel per la Pace 2010, Liu Xiaobo, gettato in carcere in quanto attivista dei diritti umani in Cina - Visiting a Woman under House Arrest - è la visita o l'irruzione di Wei Jingsheng nella casa di Liu Xia; dura solo 5 minuti e 16 secondi… bastano però per toccare in profondità le coscienze ulcerate delle persone che sotto il regime comunista cinese (come sotto qualsiasi governo totalitario, compreso le democrazie consumeriste) combattono in difesa della libertà e del rispetto dei diritti umani nel mondo.

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.